RICOSTRUZIONE SENO

La ricostruzione mammaria a seguito di mastectomia post-tumorale è una tecnica chirurgica che consente di ricreare una nuova mammella che per l’aspetto si avvicina molto al risultato di una mammella naturale.
Spesso la ricostruzione è possibile già contemporaneamente alla mastectomia.
La ricostruzione mammaria non è una procedura semplice e ci sono spesso molte opzioni da valutare per decidere il tipo di intervento più indicato.
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I NOSTRI MEDICI

Dr. Paolo Alex Luccioli
APPROFONDIMENTI
La maggior parte delle pazienti che hanno subito una mastectomia sono idonee alla ricostruzione mammaria purché patologia tumorale sia stata risolta dal trattamento chirurgico.
La ricostruzione non ha effetto su eventuali recidive della patologia tumorale e nemmeno interferisce con la chemioterapia o la radioterapia.
Subito dopo una diagnosi di tumore mammario si può avere un colloquio con il proprio chirurgo ed è auspicabile una collaborazione tra il chirurgo oncologo ed il chirurgo plastico.
Il primo passo della ricostruzione mammaria, per modellare la forma e le eventuali sostituzioni di espansori mammari, si esegue in anestesia generale. Le eventuali rifiniture spesso si eseguono in anestesia locale.
Attualmente si utilizzano nella maggior parte dei casi protesi mammarie con contenuto di gel di silicone, come anche per la chirurgia estetica, che garantiscono un buon risultato.
La tecnica chirurgica più utilizzata prevede l’espansione della cute residua della regione mammaria con il successivo impianto di una protesi definitiva, attraverso un secondo intervento chirurgico.
A seguito della mastectomia il chirurgo plastico interviene inserendo una protesi vuota (espansore mammario) sotto il piano cutaneo e muscolare residuato dalla pregressa operazione. Successivamente, in ambulatorio il chirurgo procede al riempimento dell’espansore con acqua fisiologica e si procede così fino al raggiungimento del volume desiderato in qualche settimana o mese.
A risultato volumetrico ottenuto, con un secondo intervento si rimuove l’espansore e si posiziona la protesi definitiva. Il capezzolo e l’areola vengono ricostruiti in un terzo momento.
Alcuni pazienti non necessitano di una espansione mammaria iniziale, per cui si può intervenire con una ricostruzione immediata con una protesi definitiva.
Altre tecniche di ricostruzione mammaria prevedono l’uso di tessuti cutanei e muscolari della paziente prelevati da altre regioni corporee.
In alcuni casi si utilizzano dei tessuti che restando collegati con la loro sede originaria vengono fatti passare sotto la cute e riappaiono in sede mammaria consentendo al chirurgo di modellare una neo mammella, anche senza utilizzare impianti protesici.
Altre volte si procede al prelievo di tessuto cutaneo ed adiposo disconnettendolo completamente dalla sua sede originaria e posizionandolo sul torace ricostruendo la continuità dei vasi sanguigni per garantire la sopravvivenza del lembo.
Questi tipi di chirurgia sono più complessi di quella che prevede l’utilizzo degli espansori mammari.
In questa chirurgia ovviamente residuano cicatrici non solo in sede di ricostruzione mammaria ma anche nella zona di prelievo del tessuto cutaneo, ma il risultato spesso è migliore rispetto alla ricostruzione con protesi mammaria e la mammella sembra molto più naturale.
Molto spesso si consiglia anche la riduzione o il riposizonamento della mammella sana per migliorare la simmetria.
Nelle procedure chirurgiche più complesse è possibile che siano necessarie anche 6 settimane per tornare ad una completa normalità della vita, mentre nelle ricostruzioni con protesi il tempo è normalmente inferiore.
Il risultato che con una ricostruzione si vuole ottenere è quello di migliorare l’aspetto rispetto al risultato di una mastectomia, cercando di ottenere una similitudine di volumi che garantisca alla paziente una normale vita di relazione quando si trova con le altre persone senza sentirsi a disagio in alcuna situazione.
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