MASTOPESSI

La mastopessi è una procedura chirurgica in grado di sollevare e rassodare il seno ceduto e molto rilassato e prevede la rimozione di una porzione di tessuto mammario e la conseguente unione dei lembi.
Lo schema chirurgico dipenderà dal grado e dal tipo di rilassamento.
La mastopessi può essere realizzata senza l’inserimento di protesi mammarie se il volume naturale del seno è sufficiente ad ottenere il risultato desiderato.

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Aperto dal lunedì alla domenica
LUN. VEN 7.30/21.00
SAB. 7.30/19.30
DOM 8.00/18.30

I NOSTRI MEDICI

Dr. Paolo Alex Luccioli

APPROFONDIMENTI

Qualora il seno abbia un volume troppo ridotto può essere invece opportuno inserire anche la protesi mammaria.

La mastopessi è adatta a risolvere inestetismi come:

  • il seno cadente
  • i capezzoli che puntano verso il basso
  • la piega sottomammaria abbondantemente coperta

Il chirurgo inizierà con la valutazione del seno della paziente in termini di forma, dimensioni e proporzioni generali, ponendo attenzione al grado di ptosi mammaria, ovvero a quanto il tessuto del seno risulta ceduto e spostato verso il basso rispetto ad una posizione ideale.

Ascoltati i desideri e le aspettative della paziente il chirurgo esporrà il piano operatorio ideale.

Lo scopo è quello di ottenere un seno tonico, proporzionato e modellato armonicamente nel profilo, nella dimensione e nella posizione dei capezzoli.

In alcuni casi sarà sufficiente la mastopessi, in altri sarà necessario utilizzare protesi mammarie ed in altri ancora si opterà per una riduzione del volume del seno.

L’intervento di mastopessi serve a:

  • Sollevare e rassodare il seno mantenendo il volume originario (lifting del seno)
  • Migliorare la consistenza e la forma del seno riempiendo i volumi (mastopessi con protesi)
  • Sollevare il seno, migliorandone la forma e riducendone il volume (mastopessi con mastoplastica riduttiva)

Dopo un’attenta anamnesi e dopo aver riscontrato che il paziente non presenti condizioni ostative all’intervento, verranno prescritti tutti gli esami clinici necessari.

Il paziente verrà quindi esaustivamente informato sui vantaggi e gli svantaggi delle diverse procedure ed anestesiologiche e su tutti i rischi ad esse collegati.

Successivamente il chirurgo impartirà tutte le istruzioni relative al pre e al post operatorio e alle strategie terapeutiche più appropriate.

L’intervento si svolge in anestesia locale con sedazione. La durata dipende dalla tipologia di intervento.

Il chirurgo pratica tre incisioni: una intorno al perimetro dell’areola utile a spostare il capezzolo e a correggere la forma e le dimensioni dell’areola; una verticale che parte dal margine inferiore dell’areola e arriva al solco sottomammario e l’ultima lungo il solco sottomammario. La combinazione delle ultime due incisioni serve a sollevare la struttura del seno, aumentandone il tono e migliorandone il profilo attraverso l’eliminazione di una certa porzione di cute.

A seconda del piano operatorio previsto il chirurgo procede anche alla riduzione della ghiandola o all’inserimento della protesi retroghiandolare.

Al termine di queste fasi, i tessuti vengono opportunamente suturati con punti interni ed esterni, in modo da ottenere cicatrici sottili e piane.

Il postoperatorio potrà essere caratterizzato da un certo dolore nella zona trattata controllabile con antidolorifici e prevede la rimozione dei punti di sutura dopo 10 giorni.

Dopo che i bendaggi e il reggiseno postchirurgico vengono rimossi, viene prescritto l’uso di un reggiseno contenitivo elastico, simile a quelli sportivi, fino a che il tessuto si normalizza.

La sensibilità dei capezzoli può essere temporaneamente ridotta e, dopo un intervento di mastopessi potrebbe non essere possibile allattare poiché le incisioni potrebbero recidere i dotti galattofori.

Il ritorno alla normalità è graduale e necessita normalmente un mese.

Le cicatrici cutanee residuate all’intervento sono generalmente poco visibili e ricordano la forma di un’ancora, oppure una sorta di “T” rovesciata.

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